Dal 1945 le nazioni di tutto il mondo si sono alleate con l’obiettivo comune di aumentare la consapevolezza globale e l’azione per porre fine alla fame e garantire a tutti una sana alimentazione. E’ così che il mese di ottobre continua ad essere dedicato alla celebrazione della Giornata mondiale dell’alimentazione grazie alla FAO. In oltre 130 paesi la Fao lavora affinché nessuno al mondo sia lasciato indietro, aiutando a realizzare interventi che migliorino le condizioni degli agricoltori più piccoli e vulnerabili.
«Anche se sono stati fatti dei progressi verso la costruzione di un mondo migliore, troppe persone sono state lasciate indietro. Nel mondo, per esempio, viene prodotto abbastanza cibo per sfamare tutte e tutti, eppure milioni di persone continuano a soffrire la fame o la malnutrizione», ha dichiarato la dottoressa Angelina Nardi, direttrice dell’Istituto Jean Jacques Rousseau. «Le ragioni sono diverse: per 3 miliardi di persone, circa il 40% della popolazione mondiale, un’alimentazione sana è troppo costosa; inoltre, molti prodotti vengono sprecati o perduti ancor prima di raggiungere il mercato. In tutto il mondo, il 75% delle persone povere e in condizioni di insicurezza alimentare dipende dall’agricoltura e dalle risorse naturali per vivere».
I governi, il settore privato, il mondo accademico e la società civile devono perciò lavorare insieme in solidarietà per dare priorità alla sicurezza alimentare, alla pace e all’uguaglianza per tutti.